Prevenzione Ictus e Fibrillazione Atriale: FAQ| Prevenzione Ictus

FAQ - Risposte alle domande frequenti

Cos’è la Fibrillazione Atriale?

La Fibrillazione Atriale è la più comune aritmia tra gli adulti. È un malfunzionamento della contrazione cardiaca che può causare la formazione di un coagulo di sangue e da qui ben più gravi fattori di rischio per la salute. Normalmente il cuore si contrae a un ritmo regolare, durante la Fibrillazione Atriale le camere superiori (atri) non funzionano correttamente e non riescono a contrarsi ritmicamente ed efficacemente. Come conseguenza, la contrazione diventa irregolare (troppo veloce o irregolare), impedendo al sangue di fluire normalmente dagli atri alle camere inferiori. Quando il sangue spinge dentro gli atri può formare un coagulo. Se uno dei coaguli entra nel sistema circolatorio può essere spinto al cervello, dove può causare un blocco nei vasi sanguigni. Questo blocco causa una mancanza di flusso sanguigno alla parte del cervello colpita generando un ICTUS cerebrale.

Quali sono i sintomi associati alla Fibrillazione Atriale?

I sintomi della Fibrillazione Atriale possono essere:

  • difficoltà respiratorie
  • respiro corto
  • stanchezza
  • debolezza
  • dolore nello svolgere attività fisica
  • palpitazioni
  • battito irregolare
  • capogiri
  • sensazione di testa leggera
  • dolore al petto
  • insufficienza cardiaca

Cos’è la Fibrillazione Atriale “asintomatica”?

In molti casi (approssimativamente un terzo dei casi totali) la Fibrillazione Atriale non presenta alcun sintomo, questa è la così detta Fibrillazione Atriale “asintomatica”. Come conseguenza, alcuni pazienti non avvertono alcun sintomo e quindi la Fibrillazione Atriale rimane non diagnosticata correndo un serio rischio di subire un ICTUS. Un paziente affetto da Fibrillazione Atriale ha un rischio di avere un ICTUS 5 volte maggiore rispetto ad un paziente che non soffre di Fibrillazione Atriale.

Chi ha maggiori possibilità di soffrire di Fibrillazione Atriale?

La Fibrillazione Atriale è presente in circa il 2 % della popolazione globale anche se probabilmente questo dato è sottostimato in quanto a molte persone, non presentando alcun sintomo, non viene diagnosticata. Gli uomini sono più soggetti rispetto alle donne. Il rischio di sviluppare la Fibrillazione Atriale aumenta con l’età: si riscontra nel 5% dei soggetti di età superiore ai 65 anni e la percentuale aumenta al 14% tra i soggetti di età superiore agli 85 anni.

Come mi è venuta la Fibrillazione Atriale? È colpa mia?

Ci sono alcuni fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare la Fibrillazione Atriale come l’età, il fumo, la dieta non salutare, l’abuso di alcool, ecc.
Ci sono anche alcune condizioni cliniche che possono favorirne l’insorgenza come le patologie della tiroide, l’ipertensione, il diabete, l’obesità, le patologie delle valvole cardiache, le malattie coronariche e l’insufficienza cardiaca.

Quali sono i possibili risultati della Fibrillazione Atriale?

Il rischio più grave è l’ICTUS. La Fibrillazione Atriale è anche associata ad aumentati tassi di mortalità e altri eventi tromboembolici, insufficienza cardiaca, scarsa qualità di vita, ridotta capacità motoria, disfunzione ventricolare sinistra.

Di quanto la Fibrillazione Atriale aumenta la possibilità di sviluppare un ICTUS?

La Fibrillazione Atriale comporta un rischio 5 volte maggiore di subire un ictus ed è responsabile del 20% di tutti gli ICTUS. Nella pratica clinica reale, tuttavia, questi dati sono probabilmente maggiori.

Cos’è un ICTUS?

Un ICTUS è una condizione che influenza le arterie che forniscono ossigeno e glucosio, attraverso il sangue, al cervello.

Un ICTUS si verifica quando una di queste arterie, interna o che arriva al cervello, scoppia (ICTUS emorragico) o viene bloccata da un coagulo (ICTUS ischemico). Il flusso di ossigeno al cervello si interrompe, le cellule cerebrali non ricevono l’ossigeno necessario al loro funzionamento e alla fine muoiono.
Le conseguenze di un ICTUS possono essere ripartite in tre gruppi:

  • 1/3 dei pazienti muore
  • 1/3 recupera (quasi) totalmente
  • 1/3 rimane cerebralmente offeso

In ogni caso, un ICTUS come conseguenza di Fibrillazione Atriale (ICTUS ischemico) è spesso più grave e causa maggiori danni rispetto all’altro tipo di ICTUS.

Come viene diagnosticata la Fibrillazione Atriale?

L’elettrocardiogramma a 12 canali (ECG) è il metodo più affidabile per diagnosticare la Fibrillazione Atriale.

Essendo spesso la Fibrillazione Atriale asintomatica (non si ha alcun sintomo e si pensa di stare bene) o parossistica (va e viene e quindi potrebbe non esserci quando si va dal medico) è fondamentale adottare un approccio proattivo misurandosi la pressione con un dispositivo idoneo per lo screening Fibrillazione Atriale come Microlife AFIB o con la palpazione del polso, se adeguatamente formati.

In qualsiasi caso, dopo aver generato il sospetto di Fibrillazione Atriale, la diagnosi deve essere fatta solo dal medico.

Che tipi di Fibrillazione Atriale esistono?

Nella pratica clinica, la Fibrillazione Atriale viene classificata in 5 tipologie:

  1. Fibrillazione Atriale di prima insorgenza (prima diagnosi), ogni paziente a cui viene rilevata la Fibrillazione Atriale per la prima volta cade in questa categoria;
  2. Parossistica o intermittente: gli episodi di Fibrillazione Atriale sono intermittenti ma si risolvono nell’arco di 7 giorni;
  3. Persistente, gli episodi di Fibrillazione Atriale durano oltre 7 giorni o richiedono un intervento medico per cessare (come terapia farmacologica o cardioversione elettrica);
  4. Persistente di lunga durata, la Fibrillazione Atriale continua che persiste per più di un anno;
  5. Permanente, la Fibrillazione Atriale persistente o persistente di lunga durata in cui si è deciso di non tentare di ripristinare il normale ritmo sinusale in alcun modo, nemmeno tramite catetere o ablazione chirurgica.

La Fibrillazione Atriale è una patologia progressiva. Più a lungo si soffre, più persistente e difficile da trattare diventa.

La Fibrillazione Atriale è reversibile?

La Fibrillazione Atriale appare ciclicamente, dopo la sua comparsa essa scompare per un certo periodo di tempo che può durare anche 3 mesi. Questa è detta Fibrillazione Atriale parossistica. Nonostante la sua durata, la Fibrillazione Atriale deve sempre essere monitorata dal proprio medico curante.

Come viene trattata la Fibrillazione Atriale?

In alcuni pazienti affetti da Fibrillazione Atriale, il ritmo cardiaco irregolare può essere regolarizzato tramite intervento chirurgico o cardioversione. Quest’ultima può essere ottenuta tramite stimolazione farmaceutica, i cosiddetti farmaci antiaritmici. Nei casi in cui la Fibrillazione Atriale non sia reversibile (curabile) l’attenzione viene posta nella prevenzione di coaguli sanguigni mediante terapia farmacologica, ossia tramite farmaci anticoagulanti.

Quando devo recarmi dal mio medico?

Quando avverti i sintomi legati alla Fibrillazione Atriale controlla la frequenza del polso (se lo sai fare) o controllati la pressione con un misuratore di pressione con rilevazione della Fibrillazione Atriale come Microlife AFIB. Qualora venisse segnalata una possibile Fibrillazione Atriale consulta il tuo medico. Anche se i sintomi scompaiono informa il tuo medico dell’accaduto.

Posso continuare la mia vita anche se ho la Fibrillazione Atriale?

A meno che il medico non consigli il contrario, puoi continuare a svolgere le tue normali attività, incluso guidare e avere rapporti sessuali. Chiedi sempre il parere del tuo medico curante in caso di dubbi.

Ho domande o preoccupazioni sulla Fibrillazione Atriale. A chi mi devo rivolgere per avere informazioni?

La miglior fonte è il tuo medico curante, colui che meglio sa quale trattamento sia adatto a te e come gestire la tua Fibrillazione Atriale.

Posso controllare la Fibrillazione con il mio misuratore della pressione?

No, i tradizionali misuratori della pressione non sono previsti dal produttore per poter rilevare la Fibrillazione Atriale. Anche se dispongono della tecnologia per la rilevazione del battito irregolare o delle aritmie, non sono idonei per la rilevazione della Fibrillazione Atriale. Recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che i misuratori della pressione con tecnologia IHB (Irregular Heart Beat) per la rilevazione del battito irregolare o delle aritmie non rilevano il 70% delle Fibrillazioni Atriali. Controllare sulla scatola o sul manuale d’uso la destinazione d’uso del prodotto e non usarlo impropriamente da quanto indicato dal produttore.

Il mio misuratore della pressione è dotato della tecnologia IHB per le aritmie, va bene per rilevare la Fibrillazione Atriale?

No, la tecnologia IHB (Irregular Heart Beat) per la rilevazione del battito irregolare o delle aritmie non rilevano il 70% delle Fibrillazioni Atriali. Questa tecnologia non è prevista dal produttore per rilevare specificatamente la Fibrillazione Atriale.

Quale misuratore della pressione devo scegliere per rilevare la Fibrillazione Atriale?

Le principali associazioni scientifiche raccomandano i prodotti dotati di algoritmo validato per la rilevazione della Fibrillazione Atriale. A oggi tutti le pubblicazioni scientifiche per la validazione di algoritmi sulla rilevazione della Fibrillazione con un misuratore della pressione fanno riferimento alla tecnologia Microlife AFIB. Le pubblicazioni scientifiche offrono, a differenza dei test interni delle Aziende, ampie garanzie sul corretto svolgimento degli studi e il rispetto dei requisiti etici necessari.

Qual è la differenza tra misuratore di pressione da polso e da braccio?

La differenza sostanziale tra i due sistemi di misurazione è dove viene rilevata la pressione Arteriosa. Misurare la pressione arteriosa al polso è molto più complicato che al braccio perché il misuratore della pressione deve essere posizionato all’altezza de cuore e non è facile! Piccole variazioni, spesso impercettibili per chi effettua la misurazione, possono portare a significativi scostamenti della pressione arteriosa. Se il misuratore della pressione a polso è posizionato più in alto rispetto a cuore, la misurazione della pressione sarà più bassa e viceversa. Un altro problema potrebbe essere causato dal tremore o dal movimento del braccio. Nella misurazione della pressione al braccio invece, il bracciale si posiziona “naturalmente” all’altezza del cuore e la misurazione è facilitata.

Quale scegliere tra misuratore di pressione da polso e misuratore di pressione da braccio?

Come indicato precedentemente misurare la pressione al polso può essere complicato e portare a rilevazioni non accurate. Anche i test clinici effettuati sui misuratori della pressione da polso, ad eccezione di alcuni prodotti specifici (segnaliamo il modello Microlife MAM Wrist con validazione BIHS A:A) hanno dimostrato una minore accuratezza di questa tecnologia. Il misuratore della pressione da polso può essere necessario in pazienti specifici come gli Obesi ma in tutti gli altri casi è raccomandabile la misurazione della pressione al braccio.

È possibile effettuare la misurazione della pressione Arteriosa e della Fibrillazione Atriale con un misuratore della pressione da polso?

Per quanto da noi riscontrato nel mercato non esistono misuratori di pressione da braccio destinati per questa specifica rilevazione e non è stato pubblicato alcun lavoro di validazione sull’accuratezza di questa tecnologia.

Come faccio a riconoscere se un misuratore della pressione è certificato e / o accurato?

Quasi tutti i misuratori della pressione in commercio sono stati validati clinicamente pur non essendo un requisito obbligatorio. In alcune condizioni però (e sono la maggioranza dei casi), i pazienti che utilizzano i misuratori della pressione hanno condizioni fisiologiche particolari che rendono non accurate le misurazioni. Segnaliamo tra i pazienti difficili i bambini, i diabetici, i dializzati o con malattie renali, le donne in gravidanza o con preeclampsia, gli anziani, gli obesi, gli aritmici o con Fibrillazione Atriale. Per queste ragiono raccomandiamo di scegliere apparecchi che abbiamo apposto sulla scatola chiare indicazioni a riguardo ed in particolare:

  • con validazioni cliniche che specifichino il livello di accuratezza (A:A massimo livello di accuratezza)
  • con validazioni o specifiche raccomandazioni anche per i pazienti difficili come i bambini, i diabetici, i dializzati o con malattie renali, le donne in gravidanza o con preeclampsia, gli anziani, gli obesi, gli aritmici o con Fibrillazione Atriale

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