Il rischio di infarto dopo i pasti è una tematica di crescente interesse, soprattutto in Italia, dove una significativa parte della popolazione presenta fattori di rischio cardiovascolare.
Secondo i dati del sistema di sorveglianza PASSI, il 41% degli italiani tra i 18 e i 69 anni possiede almeno tre fattori di rischio modificabili, tra cui ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete, fumo di tabacco, sovrappeso/obesità, sedentarietà e abitudini alimentari scorrette. (Istituto Superiore di Sanità)
Alcuni meccanismi fisiologici legati alla digestione possono contribuire a scatenare sintomi di tipo cardiaco, specialmente in persone con fattori di rischio cardiaci preesistenti per malattie cardiovascolari.
Può verificarsi in seguito a un pasto pesante o ricco di grassi, a volte però i sintomi possono essere confusi con quelli di una cattiva digestione.
Cosa accade nel corpo dopo un pasto abbondante?
Dopo aver mangiato, il corpo devia una grande quantità di sangue verso il sistema digestivo per facilitare la digestione.
Questo aumento del flusso sanguigno verso lo stomaco può ridurre temporaneamente l’apporto di sangue ad altri organi, incluso il cuore e per le persone con arterie coronariche ristrette, questa condizione può portare a ischemia o, nei casi più gravi, a un infarto.
Un altro fattore è l’impatto dei pasti ricchi di grassi e carboidrati, che possono causare un aumento temporaneo della pressione sanguigna e dei livelli di zucchero e trigliceridi nel sangue, affaticando ulteriormente il cuore.
Fattori di rischio specifici in Italia
In Italia, l’adozione di abitudini alimentari poco salutari, come il consumo eccessivo di grassi saturi e sale, contribuisce all’aumento dei fattori di rischio cardiovascolare.
La sedentarietà e l’obesità sono ulteriori elementi che aggravano la situazione, rendendo la popolazione più vulnerabile a eventi cardiaci post-prandiali.(Istituto Superiore di Sanità)
Studi recenti indicano che l’orario in cui si consumano i pasti può influenzare il rischio cardiovascolare. In particolare, posticipare la colazione dopo le 9:00 e la cena dopo le 21:00 è associato a un aumento del 28% del rischio di malattie cerebrovascolari, come l’ictus. (Medicina Integrata)
Consigli per la prevenzione
Per mitigare il rischio di infarto dopo i pasti, si raccomanda di:
- Evitare pasti abbondanti e ricchi di grassi, preferendo porzioni moderate e bilanciate.
- Mantenere orari regolari per i pasti, anticipando la colazione prima delle 8:00 e la cena prima delle 20:00.
- Praticare una leggera attività fisica dopo i pasti, come una passeggiata, per favorire la digestione e migliorare la circolazione.
- Evitare il digiuno intermittente estremo, poiché concentrare i pasti in una finestra temporale ristretta è stato associato a un aumento del rischio di mortalità per malattie cardiovascolari.
Adottare uno stile di vita sano e prestare attenzione alle proprie abitudini alimentari può contribuire significativamente alla prevenzione di eventi cardiovascolari post-prandiali. (Istituto Superiore di Sanità)