Magazine Pressione Arteriosa

La preeclampsia, comunemente conosciuta con il termine gestosi, è una complicazione legata alla gravidanza e potenzialmente pericolosa sia per la mamma sia per il neonato. Alla base della malattia si riconosce un’alterazione nello sviluppo della placenta e dei vasi sanguigni che la irrorano, che può danneggiare lo scambio materno-fetale e rallentare la crescita del feto all’interno dell’utero.

La preeclampsia si manifesta raramente prima della 20° settimana di gravidanza. Frequentemente compare dopo 24-26 settimane, abitualmente verso la fine della gravidanza. Si può verificare, seppure più raramente, anche nelle prime sei settimane dopo il parto.

 I segnali iniziali della preeclampsia possono includere: pressione alta (Ipertensione Arteriosa) e presenza di proteine nelle urine (proteinuria) che vengono rilevate durante le visite e i controlli periodici previsti in gravidanza.

In alcuni casi, possono comparire anche dei disturbi (sintomi) come:

  • dolore addominale,
  • forte mal di testa,
  • nausea e vomito,
  • visione offuscata o lampi visivi,
  • tremori alle mani,
  • aumento di peso di oltre 5 chili in una settimana,
  • dolore sotto le costole,
  • dolorabilità al fegato.

Se si nota la comparsa di uno di questi sintomi è importante rivolgersi immediatamente al proprio medico curante.  Anche se nella maggior parte dei casi la preeclampsia non provoca altri problemi e migliora subito dopo il parto, il rischio che possano verificarsi complicazioni gravi, sia per la madre che per il bambino, esiste.

FATTORI DI RISCHIO PREECLAMPSIA

Le cause della preeclampsia non sono ancora note. Tra i fattori che possono aumentare la probabilità di sviluppare la preeclampsia sono state individuate:

  • diabete
  • pressione alta
  • riduzione delle piastrine (<100.000/mm3)
  • danni nella funzionalità del fegato (livelli di transaminasi raddoppiati rispetto alla concentrazione normale)
  •  insufficienza renale (creatinina sierica >1,1 mg/dl)
  • obesità
  • sindrome da anticorpi antifosfolipidi (una malattia autoimmune)
  • preeclampsia in una precedente gravidanza
  • avere familiari che hanno avuto la preeclampsia (storia familiare per la malattia)
  • età oltre i 40 anni
  • gravidanza gemellare

Non è ancora possibile prevenire efficacemente la preeclampsia. Tuttavia, il modo più efficace per identificare la preeclampsia è la verifica dei fattori di rischio noti per riconoscere prima possibile le donne che potrebbero esserne colpite e indirizzarle ad ambulatori specialistici che le seguano strettamente nel primo trimestre di gravidanza, quando vi è ancora possibilità di modificare una anomalia nella formazione della placenta. L’accertamento della malattia è eseguito facilmente mediante il controllo della Pressione Arteriosa e l’esecuzione di esami del sangue e delle urine prescritti dal medico.

PREVENZIONE

Occorre migliorare la consulenza da offrire attivamente alle donne in gravidanza, con particolare attenzione alle persone a rischio e/o con Pressione Alta, per promuovere la conoscenza sulla preeclampsia e sull’importanza di individuarla il prima possibile (diagnosi precoce). Tutte le donne, prima e dopo il parto, devono ricevere informazioni sui segni e sui disturbi che essa provoca e, qualora sospettino di esserne colpite, sull’importanza di segnalarlo rapidamente ai professionisti sanitari che le seguono in gravidanza.

UN SEMPLICE GESTO: IL MONITORAGGIO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA

La Pressione Arteriosa deve essere rilevata periodicamente in tutte le donne in gravidanza, specialmente se a rischio di preeclampsia. Può essere misurata utilizzando apparecchi ambulatoriali o anche comodamente da casa con misuratori accurati e precisi, validati per la misurazione della pressione in gravidanza.

Le donne devono essere istruite sulle modalità appropriate del controllo e dell’interpretazione dei valori della Pressione Arteriosa con particolare riguardo al riconoscimento dei segnali di allarme che richiedono il coinvolgimento di un medico. Per il monitoraggio della Pressione Arteriosa è importante tenere presente che in gravidanza si considera normale una pressione <140/90 mmHg.

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