L’ictus o stroke è un disturbo neurologico che si verifica quando avviene la rottura (emorragia cerebrale) o l’ostruzione (ischemia) di un’arteria che impedisce l’afflusso del sangue al cervello.
In entrambi i casi si presentano sintomi improvvisi.
Appena si ha un sospetto di ictus, occorre evitare il ‘’fai da te’’ e chiamare subito i soccorsi per un rapido trasporto in ospedale.
La tempestività fa la differenza perché si tratta di una patologia tempo-dipendente: prima si interviene, più cellule si possono salvare, consentendo una migliore ripresa.
F.A.S.T. è l’acronimo appositamente pensato per riconoscere immediatamente i quattro principali sintomi di ‘ictus in corso’ che possono aiutare a guadagnare tempo:
- F. = Face. Si avverte un intorpidimento improvviso o debolezza del viso e solitamente provoca una smorfia anomala.
- A. = Arms. Difficoltà o totale impossibilità nel muovere braccia e gambe
- S.= Speak. Difficoltà nel parlare o nel comprendere il linguaggio.
- T.=Time. Non esitare, chiama immediatamente i soccorsi.
Il tempo viene classificato in:
- Tempo di reazione: ridottissimo perché i sintomi compaiono all’improvviso e senza dolore. Riconoscere i segni di un ictus e chiamare immediatamente il numero di emergenza è fondamentale per l’inizio di un trattamento efficace; il ritardo può compromettere irreversibilmente la salute del paziente.
- Tempo di soccorso: più è breve più aumentano le possibilità di uscirne indenni e senza potenziali danni permanenti. Gli esperti sottolineano l’importanza di intervenire entro la cosiddetta “finestra terapeutica” generalmente è di poche ore dall’insorgenza dei sintomi, nella quale le terapie possono ancora essere efficaci per limitare i danni cerebrali.
L’importanza della prevenzione
In Italia si contano 180mila casi di ictus all’anno, costituendo la prima causa di disabilità negli adulti.
I fattori di rischio per l’ictus si dividono in fattori genetici non modificabili (genere o familiarità) e fattori modificabili come l’inquinamento ambientale, l’ipertensione, il diabete, il fumo, alcol e l’obesità.
Studi medici dimostrano che quasi la metà dei casi accertati potrebbero essere evitati grazie a uno stile di vita più salutare e a controlli mirati dei parametri più importanti come la pressione arteriosa, la fibrillazione atriale e la glicemia, soprattutto nei soggetti a rischio.
La prevenzione assume dunque un ruolo fondamentale.
Sono stati individuati alcuni importanti comportamenti che possono essere adottati nella vita di tutti i giorni per ridurre un potenziale rischio di ICTUS:
- Smettere di fumare riduce con effetto quasi immediati il rischio di incorrere in un ICTUS. Infatti dopo soli 5 anni da quando si è smesso di fumare, il rischio si riduce al pari di quello di un non fumatore.
- Seguire una dieta equilibrata ha un grandissimo impatto sulla salute e sul benessere, contribuendo a tenere sotto controllo patologie come diabete, colesterolo alto, ipertensione e sovrappeso.
- Fare attività fisica regolarmente consente di controllare il peso, abbassare la pressione, ridurre il colesterolo cattivo a favore di quello buono, diminuire i grassi nel sangue e rafforzare i vasi sanguigni
Un ulteriore supporto è dato dalla medicina preventiva che, attraverso test genetici e screening accessibili anche in farmacia, aiuta a determinare il profilo di rischio di ogni persona e a personalizzare la strategia terapeutica. Per far sì che possa essere efficace è necessario:
- Effettuare con regolarità controlli medici dedicati alla prevenzione cardiovascolare, soprattutto pressione arteriosa, glicemia, colesterolo
- Seguire scrupolosamente le raccomandazioni del proprio medico soprattutto se si è affetti da fibrillazione atriale
Conclusioni
In conclusione, la tempestività dell’intervento è fondamentale nel trattamento dell’ictus. Reagire tempestivamente riconoscendo i sintomi può fare la differenza per limitare i potenziali danni invalidanti che ne conseguono.
Anche la prevenzione gioca un ruolo determinante ed è necessario, soprattutto per i soggetti a rischio, adottare abitudini che permettano di condurre uno stile di vita sano e consapevole che, affiancato dalla medicina predittiva, contribuisce notevolmente a ridurre i rischi di ictus.