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Secondo un articolo del Sole 24 Ore, nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare contrarre l’influenza aumenta di 6 volte la probabilità di infarto. Tuttavia, le persone con malattie cardiache rinunciano spesso alla vaccinazione antinfluenzale per paura di avere una reazione avversa.

I risultati di una ricerca del Brigham and Women’s Hospital dell’Harvard Medical School di Boston, pubblicata di recente sull’European Journal of Hearth Failure, ritengono invece che chi ha piccole reazioni di dolore o fastidio nelle prime ore nel punto di inoculo ha il cuore perfino più protetto. La probabilità di ricoveri per problemi cardiaci e/o polmonari e la mortalità si riducono di un ulteriore 20% in chi ha sperimentato reazioni avverse nel punto dell’iniezione.

Lo studio statunitense ha seguito per tre diverse stagioni influenzali oltre 5.200 persone vaccinate e non vaccinate per l’influenza che erano già state ricoverate per scompenso o infarto ed erano quindi a elevato rischio cardiovascolare.

I dati mostrano che il 38% delle persone ha avuto effetti collaterali, ma che nel 76% dei casi si è trattato di reazioni lievi, come dolore nel punto dell’iniezione (60%), dolori muscolari (34%) o fastidio generale (22%). Gli effetti collaterali, più frequenti nelle donne e in chi era già stato ricoverato per un infarto, ma anche in chi era più giovane, nei fumatori e in chi era sovrappeso, sono risultati protettivi: chi li ha sperimentati ha registrato un calo del 20% della probabilità di problemi cardiaci e/o polmonari e della mortalità nei mesi successivi. Questi risultati confermano la necessità di vaccinare le persone ad alto rischio cardiovascolare: come già detto all’inizio, l’influenza può essere molto pericolosa in questi pazienti, aumentando fino a sei volte il rischio di un infarto mentre le reazioni gravi da vaccino sono rare (nello studio statunitense ammontano ad appena l’1.1% dei vaccini somministrati).

In vista di una stagione influenzale particolarmente difficile, con l’”Australiana” che a oggi ha già colpito quasi 1 milione di italiani, gli esperti raccomandano agli over 65 e soprattutto a chi è ad alto rischio cardiovascolare di vaccinarsi senza paura.

Nella stagione 2021/2022 la copertura vaccinale con l’antinfluenzale è stata pari a circa il 60% della popolazione over 65. Il vaccino antinfluenzale si associa a una riduzione netta del rischio di malattia e mortalità negli anziani ed è molto protettivo per chi è a elevato rischio cardiovascolare.

L’invito alla prevenzione si estende anche al vaccino anti-Covid, che è sicuro per il cuore: dati presentati durante l’ultimo congresso dell’American Heart Association, raccolti complessivamente su quasi 7,5 milioni e mezzo di dosi somministrate, confermano che i richiami del vaccino successivi alla seconda dose non aumentano il rischio di miocarditi. Le miocarditi registrate dopo la vaccinazione anti-Covid sono rare e quasi sempre lievi, con sintomi che si risolvono senza trattamenti complessi. Altri studi hanno invece dimostrato che le miocarditi sono più frequenti e gravi in caso di infezione da Sars-CoV-2: è perciò opportuno che le persone, specialmente gli over 65 a rischio cardiovascolare, si sottopongano ai vaccini e ai richiami raccomandati.

Secondo ciò che emerge da studi portati avanti dal National Institute for Health and Care Excellence (NICE) la mortalità da Covid-19 è associata al 65,8% da Ipertensione e dal 24,2% da Fibrillazione Atriale, 2 tra le cause di ICTUS. Un altro dato emerso è che i malati COVID-19 sviluppano la Fibrillazione Atriale con una prevalenza del 19-21%.

Ad allarmare maggiormente sono le persone che per paura non vanno dal medico o non fanno screening utili a prevenire problemi cardiovascolari e non solo. Dai dati del NICE è emerso che nel periodo COVID-19 c’è stata una drastica diminuzione di pazienti con Fibrillazione Atriale (-47%) e un aumento esponenziale di ICTUS causati da Fibrillazione Atriale.  

Applicando le evidenze e le valutazioni delle linee guida NICE ai dati di prevalenza in Italia, lo screening della Fibrillazione Atriale e il monitoraggio della Pressione Arteriosa in soggetti con problemi cardiovascolari così come la vaccinazione antinfluenzale e il vaccino anti-Covid possono davvero salvare la vita delle persone!

Fonte:

Sole 24 Ore sanità articolo di Ciro Indolfi *, Pasquale Perrone Filardi ** 16/12/2022

NICE: https://www.nice.org.uk/guidance/ng191

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