Magazine Fibrillazione Atriale, Ipertensione Arteriosa

La Dispnea o fame d’aria, (in inglese Dyspnea o Shortness of Breath) è un sintomo caratterizzato dalla percezione di una respirazione difficoltosa.

La dispnea può iniziare lentamente e presentare delle variazioni giornaliere o stagionali (dispnea cronica) o può manifestarsi improvvisamente, nel giro di pochi minuti, ore o giorni (dispnea acuta).

Le cause più comuni generalmente sono: asma bronchiale, polmonite, ischemia cardiaca, malattia polmonare interstiziale, insufficienza cardiaca, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), stenosi laringo-tracheale. I fattori di rischio includono l’età avanzata, la vita sedentaria, l’obesità, il fumo (attivo, passivo), l’ipertensione, il diabete e l’inquinamento ambientale.

COME SI PRESENTA LA DISPNEA?

  • Dispnea da sforzo: si presenta nelle fasi iniziali delle patologie cardiovascolari o polmonari e percepita solo durante sforzi di una certa intensità.
  • Bendopne: la dispnea può insorgere quando si piega il busto, anche per raccogliere qualcosa da terra. Ma quando la patologia diventa più grave viene avvertita dopo i pasti o durante sforzi lievi, limitando le attività del soggetto
  • Ortopnea: può essere percepita anche in posizione sdraiata, ad esempio quando ci si corica per riposare
  • Dispnea parossistica notturna: può insorgere improvvisamente durante la notte, costringendo a risvegli bruschi con necessità di sollevare il busto o può essere avvertita addirittura a riposo (dispnea a riposo).

LA DISPNEA PAROSSISTICA NOTTURNA

La dispnea parossistica notturna, o asma cardiaca, è l’improvvisa comparsa di difficoltà respiratorie nel corso della notte che tende a presentarsi quando il soggetto permane per un certo periodo di tempo in posizione coricata a causa del riposo notturno.

La causa di questo tipo di dispnea risiede nell’incapacità del cuore di garantire la sua normale funzione contrattile, situazione questa che configura il quadro dell’insufficienza cardiaca del ventricolo sinistro.

I sintomi

Il principale sintomo della dispnea parossistica notturna è la difficoltà respiratoria. Avendo come principale caratteristica quella di comparire in posizione coricata tende a risolversi nel momento in cui il paziente assume la posizione eretta e viene indicata con il termine ortopnea (dispnea che insorge da sdraiati). Alla dispnea parossistica notturna e all’ortopnea si possono associare:

  • Aritmia o Fibrillazione Atriale: questo tipo di sintomo è quello che causa più preoccupazioni ai pazienti, l’aritmia, frequentemente accompagnata da palpitazioni, associata alla fame d’aria tipica della dispnea può indurre i pazienti ad ipotizzare problemi di tipo cardiaco come:
    – tosse secca e insistente
    – sibili espiratori
    – tachicardia
    – ansia
    – tendenza del paziente a ricercare sollievo, oltre che con l’assunzione della posizione seduta, respirando anche a bocca aperta o aprendo una finestra per respirare aria più fresca.

Cura

Un semplice accorgimento preventivo può essere quello di aumentare il numero e lo spessore dei cuscini o nel mantenere una posizione semi-alta e supina nel corso del riposo notturno. Nel caso in cui si presenti un episodio acuto notturno, assumere prontamente una posizione seduta nel letto mantenendo le gambe a penzoloni o, meglio ancora, alzarsi in piedi per far defluire il sangue verso il basso riducendo più velocemente la congestione di sangue al torace ed a risolvere lo scompenso clinico.

Soggetti a rischio e fattori di rischio

Tutti i soggetti affetti da patologie cardiache, vascolari, polmonari, ematologiche o muscolari sono soggetti a rischio dispnea.

L’età e il fumo sono due importanti fattori di rischio comuni alla maggior parte delle patologie cardiache e polmonari. Altri importanti fattori di rischio sono la sedentarietà, l’obesità, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito e la menopausa, le patologie e gli stili di vita che possono facilitare l’invecchiamento cardiaco e vascolare come la Fibrillazione Atriale sono strettamente legate all’insufficienza cardiaca e possono facilitare l’insorgenza di dispnea. Il soggetto con crisi ipertensiva può andare incontro a insufficienza cardiaca con scompenso o ischemia cardiaca con dispnea (mancanza di fiato, respiro affannoso) e/o dolore toracico.

Patologie autoimmuni possono alterare la funzione del cuore, dei vasi e dei polmoni, associandosi quindi frequentemente a dispnea.

E’ bene ricordare che i disturbi d’ansia possono associarsi facilmente a dispnea. L’ansia può facilitare la dispnea in patologie cardiache e polmonari sottostanti e non note, o può anche essere una conseguenza stessa della dispnea.

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